Le tappe dello Sviluppo Sostenibile

2023
Strategia Nazionale Sviluppo Sostenibile – SNSvS 

La Strategia per l’Agenda 2030 dell’Italia coordina l’attuazione dell’Agenda 2030 formulando scelte strategiche e obiettivi nazionali. Costituisce il quadro di riferimento per la pianificazione, programmazione e valutazione ambientale e territoriale. Si basa su cinque pilastri fondamentali dell’Agenda 2030: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership, articolandosi in quindici scelte strategiche che spaziano dalla gestione sostenibile delle risorse naturali al contrasto delle disuguaglianze sociali. Un aspetto centrale è l’introduzione dei “Valori Obiettivo”, monitorati annualmente tramite 55 indicatori principali, che forniscono un riferimento per tutte le amministrazioni.

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2021
Nuovo Bauhaus Europeo

Il Nuovo Bauhaus Europeo (NEB) si propone di rendere il Green Deal un’esperienza culturale condivisa, integrando arte, cultura, scienza e tecnologia. Il NEB mira a creare spazi di vita che siano inclusivi, accessibili, sostenibili e rispettosi degli ecosistemi, favorendo il dialogo tra culture e discipline diverse e promuovendo soluzioni estetiche e sostenibili.

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2019
Green Deal Europeo

Il Green Deal europeo, presentato dalla Commissione l’11 dicembre 2019, è la strategia di crescita sostenibile dell’Europa. Mira a trasformare l’Unione in una società equa e prospera, con un’economia moderna, competitiva e climaticamente neutra, e un ambiente privo di sostanze tossiche. L’obiettivo è rendere l’Unione il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Il Green Deal prevede misure per ridurre le emissioni di gas serra, promuovere le energie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e tutelare la biodiversità, puntando a una transizione verso un’economia circolare e sostenibile.

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UNESCO Culture|2030 Indicators

UNESCO Culture|2030 Indicators, sviluppati dall’UNESCO, misurano il contributo della Cultura agli SDGs, valorizzandola sia come settore autonomo sia come elemento trasversale ai 17 obiettivi. Questo quadro di indicatori sottolinea il ruolo della Cultura nel promuovere gli SDGs e nel supportare piani di sviluppo e politiche integrate. Il documento si articola in 6 obiettivi e 4 indicatori tematici.

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2015
Accordo di Parigi

Nel 2015, durante la Conferenza sul clima COP21 di Parigi, è stato adottato l’Accordo di Parigi, un trattato giuridicamente vincolante sotto la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). L’Accordo stabilisce obiettivi ambiziosi per combattere i cambiamenti climatici, con il principale scopo di ridurre le emissioni di gas serra per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, puntando a limitarlo a 1,5°C.

L’attuazione dell’Accordo è fondamentale anche per il raggiungimento degli SDGs e prevede un quadro per il supporto finanziario, tecnologico e di capacity-building che i paesi sviluppati devono fornire ai paesi in via di sviluppo o più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, per aiutarli nei loro sforzi di mitigazione e adattamento.

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Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile 

Il 25 settembre 2015, 193 Paesi delle Nazioni Unite hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, impegnandosi a garantire un futuro migliore al Pianeta e ai suoi abitanti. L’Agenda si basa su 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e 169 target, da raggiungere entro il 2030, con la possibilità per ciascun Paese di adattarli alle proprie esigenze nazionali. Per la prima volta, l’Agenda riconosce “l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo ambientale, ma anche economico e sociale, affermando una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo”.

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2012
Conferenza sullo sviluppo sostenibile «Rio+20».

20 anni dopo, la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, nota come Rio+20, mira a rafforzare l’impegno globale per lo sviluppo sostenibile, concentrandosi su due temi principali:

  • Green Economy: promuovere una transizione verso un’economia verde, non solo per migliorare l’ambiente, ma anche per affrontare sfide globali come cambiamento climatico, perdita di biodiversità e povertà, garantendo al contempo benessere sociale ed economico.
  • Quadro Istituzionale: rafforzare la governance globale per lo sviluppo sostenibile, integrando i suoi tre pilastri: sociale, ambientale ed economico.

La Conferenza Rio+20 si è conclusa con un documento di natura principalmente programmatica, “The Future We Want”, che avvia numerosi processi internazionali e nazionali su temi considerati cruciali per il futuro del Pianeta, tra questi il processo di definizione di nuovi “Obiettivi globali per lo Sviluppo Sostenibile”.

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1992
La Conferenza su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro

Durante la Conferenza su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro, conosciuta anche come Earth Summit di Rio de Janeiro, il concetto di sviluppo sostenibile viene ulteriormente rafforzato, attribuendo pari importanza alla protezione dell’ambiente, allo sviluppo economico e a quello sociale. Al termine della Conferenza, i 172 Paesi partecipanti hanno adottato e sottoscritto 5 documenti fondamentali che costituiranno, da quel momento in poi, le linee-guida per l’azione degli Stati membri:

tre accordi non vincolanti a livello internazionale (Agenda 21, Dichiarazione di Rio e Dichiarazione dei principi per la gestione sostenibile delle foreste) e due Convenzioni giuridicamente vincolanti (la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici e la Convenzione sulla diversità biologica).

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1987
Rapporto Brundtland

Il Rapporto Brundtland, conosciuto anche con il titolo Our Common Future, elaborato dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo istituita dall’ONU nel 1983, è considerato un punto di riferimento per la riflessione sulle questioni ambientali e sulle loro interconnessioni con gli squilibri socio-economici globali. Al suo interno si trova la definizione ormai ampiamente diffusa di sviluppo sostenibile: “Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i propri”. Il Rapporto è stato il riferimento per tutti i documenti e le conferenze globali successive, culminando nell’adozione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, nel settembre 2015.

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1972
Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano, Stoccolma

Viene organizzata a Stoccolma la Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano, la prima conferenza mondiale che tocca i temi di ambiente e sviluppo insieme. La Conferenza di Stoccolma ha rappresentato la prima occasione in cui si è sottolineato che, per migliorare in modo duraturo le condizioni di vita, è fondamentale salvaguardare le risorse naturali a beneficio delle generazioni presenti e future. Al termine della conferenza viene adottata la Dichiarazione di Stoccolma, considerata una tappa fondamentale della politica internazionale, contiene un piano d’azione strutturato in 109 raccomandazioni e 26 principi che si richiamano ai diritti umani fondamentali.

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